Nuovi modelli. Nextam lancia l’idea di coinvolgere i consulenti

Il Sole 24 ore

Nuovi modelli. Nextam lancia l’idea di coinvolgere i consulenti

 

Si ai Promotori-soci Qualcosa si muove sul fronte dei modelli distributivi legati al collocamento di prodotti e servizi finanziari. In un mercato da sempre caratterizzato da operatori (banche e Sim) che utilizzano per l’offerta fuori sede reti di promotori finanziari in alternativa o in abbinata al canale tradizionale (sportelli bancari) e, da qualche anno, a quello più innovativo (Internet), l’niziativa di Nextam Partners sembra apportare alcune novità. La società, totalmente basata sulle competenze professionali dei soci fondatori (Nicola Ricolfi, Carlo Gentili, Alessandro Michahelles e Stefano Turba, a cui si aggiunge da Londra Antonio de Bustis, ex gestori di Euromobiliare Am), autorizzata in tempi record, facendo leva su una filosofia che punta alla qualità del prodotto unita alla massima trasparenza verso gli investitori, da circa un mese ha iniziato a distribuire sette fondi comuni (120 milioni di euro le masse raccolte). Al momento la distribuzione è avvenuta ricorrendo principalmente al collocamento diretto ( presso la propria sede in via Bigli 11 a Milano) e alla modalità a distanza tramite Internet (sito www.nextampartners.com). Inoltre, sono stati conclusi alcuni accordi distributivi con strutture terze (Alpi Sim, Cassa Lombarda, Banca Idea, Fundstore e FundsWorld). Ma la novità più importante sta nell’apertura della società a una collaborazione diretta con figure di promotori finanziari indipendenti ai quali, in presenza di certi requisiti, verrà proposto di diventare soci. “Fino a oggi – sottolinea Carlo Gentili, uno dei partner della società – abbiamo assistito a un chiaro scollamento tra il lavoro dei gestori e quello svolto dal canale promotori e/o da quello degli sportelli. Un segnale evidente di questa tendenza è dato dall’intensità con la quale sono stati venduti prodotti come polizze Vita di tipo index linked e prodotti strutturati, in evidente contrasto con l’atteggiamento tipico dei gestori ma anche l’intensità con cui sono stati collocati certi fondi comuni specializzati”. Secondo Gentili, per esempio, il cospicuo inserimento di fondi hi-tech nei portafogli della clientela, avvenuto negli anni passati a opera di promotori e di addetti agli sportelli, ha superato perfino la quantità di titoli dello stesso settore presenti nello stesso periodo di riferimento all’interno dei prodotti globali. Certi fondi specializzati – precisa ancora Gentili – sono stati venduti solo per rispondere a una logica di marketing e poco al reale interesse della clientela”. Insomma, secondo Gentili è fondamentale che tra chi si occupa di gestione attiva e chi distribuisce il prodotto ci sia un comune intento. Per questa ragione Nextam Partners sta oggi vagliando la possibilità di utilizzare per la distribuzione dei propri fondi promotori di comprovata esperienza e serietà che sposino totalmente la filosofia di Nextam Partners fino, appunto, a diventarne soci. “Per chi entra nella nostra società – aggiunge Gentili – non siamo certo disposti a pagare un bonus d’ingresso. Anche perché il promotore che condividerà il nostro progetto percepirà, oltre alla provvigione per il suo lavoro, anche un utile”.Sembra dunque delinearsi per i promotori una formula più moderna nella quale il professionista, oltre a svolgere un ruolo attivo, è al riparo da quella pressione commerciale che spesso arriva della sede. Oltre ai nostri prodotti – conclude Gentili – per i quali non prevediamo commissioni d’ingresso per il sottoscrittore, stiamo pensando a un’azione commerciale che ci consenta di allargare la gamma senza il rischio di duplicazioni con prodotti di terzi”. Lucilla Incorvati
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